con Michele Barozzi
Abbiamo colto l’occasione della recente intervista di Michele Barozzi svolta dalla testata l’Adige per riflettere sulla situazione in cui versa la piccola industria trentina…e soprattutto su come rilanciarsi in questi momenti di crisi: basterà essere grandi maestri del Mestiere e avere il cuore forte da veri imprenditori?
Come tante aziende trentine, l’emergenza sanitaria ci ha paralizzati in un momento in cui eravamo immersi nella gestione di uno sviluppo aziendale costante e promettente.
Le nostre soluzioni integrate per il completamento, o la ristrutturazione, di abitazioni residenziali e hotel, stavano riscuotendo ottimi risultati sia in termini di crescita economica, sia in termini di soddisfazione dei clienti, con buone previsioni di stabilità occupazionale per l’anno in corso.
I clienti, soprattutto privati, erano ormai persuasi in termini di vantaggio ed efficacia dei lavori gestiti con un partner industriale organizzato e tecnologico in grado di offrir loro un pacchetto composito di arredi e finiture per l’assoluta valorizzazione dell’immobile.
Anche la nuova Business Unit Zoltech – Grandi Cucine, nata nel 2019 e dedicata al settore delle Grandi cucine per la fornitura e l’assistenza nel mondo della ristorazione, restituiva dati promettenti anche grazie all’aggiudicazione di significativi appalti locali.
Il lock down e la conseguente crisi ci hanno obbligati ad intervenire tempestivamente e con forte decisione nell’ adozione di nuovi protocolli di prevenzione sanitaria interna, integrando e attribuendo la funzione di referente Covid-19, formandoci adeguatamente per la gestione delle mansioni quotidiane rivolte alla gestione del personale e all’applicazione di protocolli interni, attrezzandoci nella predisposizione e fornitura di presidi di igienizzazione per operatori, clienti, fornitori per l’ingresso e l’interazione in azienda.
Come vediamo il futuro?
La paura che stiamo vivendo è quella che deriva da una crisi più forte e duratura di quanto immaginiamo, e di quanto le azioni amministrative riescano a contrastare.
Il gap economico è profondo e colpisce orizzontalmente tutte le aziende, da quelle più virtuose a quelle già fragili…
Diversamente dalla crisi “finanziaria” del 2008, creata speculando sui valori futuri dei beni, questa è una crisi economica “reale”: sospesa in un istante l’offerta a causa del blocco sociale, il contraccolpo sulla domanda, bloccata dalle conseguenti ristrettezze economiche, rischia di perdurare.
Risulta quindi urgente ed imprescindibile far ripartire la domanda agendo sul desidero e sullo stimolo di consumo ancora presente nelle persone. Purtroppo la tempestività delle iniziative sarà giocoforza per non perdere le rispettive quote di mercato.
A tutti i livelli, Il Trentino non può permettersi di non ripartire! Per farlo va consolidato il mercato interno, più reattivo e “azionabile” con l’aiuto delle istituzioni.
Politicamente sarà utile stimolare nelle persone un sentimento di comune responsabilità economica sostenendo concretamente le aziende locali mediante nuovi appalti, misure di sgravio quali detrazioni per lavori, e contributi a fondo perduto vincolati a lavori di rapida cantierizzazione.